CIVICA RACCOLTA D'ARTE | 9 – Aldo Falchi
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9 – Aldo Falchi

 

AUDIOGUIDA:

 

Figlio d’arte (il padre Paride è infatti una delle grandi figure di riferimento della pittura mantovana) Aldo Falchi nasce a Sabbioneta nel 1935. Conosciuto in particolar modo per le sue sculture, Aldo inizia a modellare fin da giovanissimo, dimostrando una grande abilità e un’indifferenza verso le ricerche contemporanee a tal punto che il critico Renzo Margonari lo definirà come un “moderno manierista”. Grazie alla sua passione immessa nel lavoro del materiale scultoreo, dove l’intensificazione giunge a caricarlo di pathos, fa sì che le opere di Aldo Falchi siano tra le più interessanti creazioni della propria generazione. Nella scultura qui esposta notiamo un tratto prettamente personale che spinge la figura ad assumere un movimento potente, sorgivo, di uscita dalla materia per una presa nella e sulla realtà. Il trattamento teratomorfico rappresenta uno degli elementi maggiormente riconoscibili della sua opera: l’uomo è mostruoso e la sua cultura non può celare la sua animalità. Negli elegantissimi disegni e tecniche miste qui esposti questo aspetto non solamente non scompare, ma si mantiene con grande chiarezza sfruttando in maniera quasi magica la bidimensionalità della superficie piatta della carta. L’indifferenza versa la profondità prospettica giunge al suo climax con la concezione di sfondi che si muovono tra l’umano e il mostruoso. Le scene apocalittiche e di raptus si compiono in cerchi antropomorfici o teratomorfi, in forme di intensificazione magica e mitica ricavate all’interno del reale. Con pochissimi tratti Aldo Falchi riesce a dipinge un mondo dove pullulano figure tra tratti luciferini e pungenti che volgono la nostra realtà in incubo terrificante.